L’infiammazione sistemica di basso grado - Farmabarocco
L’infiammazione è il principale meccanismo di difesa dell’organismo causata da agenti biologici, chimici o fisici; lo scopo dell’infiammazione è eliminare la causa del danno e iniziare il processo di riparazione. Senza l’infiammazione, per il sistema immunitario sarebbe difficile accorgersi che qualcosa non va e ciò porterebbe ad una mancata difesa dell’integrità dell’organismo. I fattori pro-infiammatori sono prevalentemente alimentari, ma riguardano anche lo stile di vita più in generale. La strategia di contrasto e prevenzione di questo stato infiammatorio sistemico generale non può esimersi da modifiche nette e definitive dello stile di vita e non può usufruire di efficaci farmaci antinfiammatori di sintesi, perché, nella somministrazione a lungo termine, gravati da importanti effetti collaterali. La ricerca, nella Medicina Integrata e nella Medicina Funzionale, è sempre proiettata da una parte all’individuazione di soluzioni che possano alleviare l’infiammazione, dall’altra all’applicazione di interventi sulle cause prime del processo fisiopatologico. La curcumina della curcuma, il sulforafano dei broccoli, l’epigallocatechina gallato del tè verde, il resveratrolo dell’uva, la vitamina D sono tra le sostanze nutraceutiche funzionali a più alta attività antinfiammatoria sistemica.
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L’infiammazione sistemica di basso grado

L’infiammazione sistemica di basso grado

Se dovessimo rappresentare l’infiammazione sistemica di basso grado, in modo semplice ed efficace, con un’immagine, questa sarebbe certamente quella del carbone dopo aver terminato la grigliata, ormai tutto bianco, apparentemente innocuo, ma che in realtà continua a covare la fiamma sotto qualche cm di cenere.
L’infiammazione è il principale meccanismo di difesa dell’organismo in reazione all’azione dannosa causata da agenti biologici, chimici o fisici; lo scopo dell’infiammazione è eliminare la causa del danno e iniziare il processo di riparazione.
In quanto meccanismo innato, l’infiammazione è importantissima perché libera nel sangue e nei tessuti una serie di mediatori chimici che richiamano le cellule immunitarie; inoltre vengono attivati una serie di meccanismi tipici della risposta flogistica, quali la vasodilatazione, la permeabilizzazione e l’infiltrazione di leucociti. Senza l’infiammazione, per il sistema immunitario sarebbe difficile accorgersi che qualcosa non va e ciò porterebbe ad una mancata difesa dell’integrità dell’organismo.
Purtroppo, a volte i processi infiammatori non si risolvono con l’eliminazione della causa primaria e proseguono per lungo tempo danneggiando i tessuti (infiammazione cronica); in altri casi l’organismo monta una risposta infiammatoria ed immunitaria contro cellule e tessuti appartenenti all’organismo stesso (malattie autoimmuni) o contro molecole ambientali non pericolose (allergie). Quando i processi infiammatori si scatenano senza un motivo contro tessuti specifici, l’intero organismo ne risente: la flogosi può portare alla distruzione dei tessuti colpiti, proprio a causa dell’infiltrazione di cellule immunitarie ed infiammatorie. L’organismo, allo stesso tempo, tenta di riparare il danno stimolando l’angiogenesi e la deposizione di tessuto connettivo (cicatrizzazione) ma spesso con scarsi risultati a causa della persistenza della flogosi.
Secondo i dati dell’OMS, oltre due terzi dei decessi in tutto il mondo è dovuto a malattie infiammatorie croniche: artrite reumatoide, malattie infiammatorie intestinali, malattie croniche respiratorie, malattie cardiovascolari, malattie metaboliche (diabete), malattie neurologiche, malattie oncologiche.

E proprio in questi giorni, a rafforzare ancor di più l’importanza dell’infiammazione cronica nei risvolti salutistici degli individui, in una delle riviste scientifiche più autorevoli del mondo, The Lancet*, si conferma come gli individui con un’infiammazione sistemica cronica siano più soggette a forme più gravi di patologie da infezione da Covid-19.

L’infiammazione di basso grado tiene sempre il nostro Sistema Immunitario iperattivo con le sue lente ma costanti conseguenze sull’organismo. I fattori pro-infiammatori sono prevalentemente alimentari, ma riguardano anche lo stile di vita più in generale.

RICORDIAMO SINTETICAMENTE I PRINCIPALI:

  • Eccessivo consumo di grassi saturi di origine animale e vegetale
    (carne, latte, burro, strutto, olio di palma, cocco ecc.)
  • Acidi grassi trans di origine industriale
  • Scarso introito di acidi grassi polinsaturi a lunga catena di tipo omega 3 (pesce)
  • Scarsa quantità di fibre vegetali
  • Scarsa quantità di frutta e verdura
  • Eccessivo uso di carboidrati ad alto indice glicemico (zucchero, farina bianca di vario tipo ecc.)
  • Alterata distribuzione degli alimenti nel corso della giornata (non rispettando i fisiologici cicli circadiani metabolici-ormonali)
  • Distress cronico (psico-emotivo, ma non solo)
  • Scarsa attività fisica (talvolta anche un eccesso)
  • Deficit di sonno, o spostamento dell’addormentamento ad ore non fisiologiche e più tardive
  • Inquinamento ambientale e fumo di sigaretta
  • Infezioni e infiammazioni acute risolte parzialmente o troppo velocemente per uso di terapie farmacologiche soppressive.

La strategia di contrasto e prevenzione di questo stato infiammatorio sistemico generale non può esimersi da modifiche nette e definitive dello stile di vita e non può usufruire di efficaci farmaci antinfiammatori di sintesi, perché, nella somministrazione a lungo termine, gravati da importanti effetti collaterali.
La ricerca, nella Medicina Integrata e nella Medicina Funzionale, è sempre proiettata da una parte all’individuazione di soluzioni che possano alleviare l’infiammazione, dall’altra all’applicazione di interventi sulle cause prime del processo fisiopatologico. Prioritario, tra tutti, è quello nutrizionale che, come detto, ricopre un ruolo fondamentale; in questo contesto rimane una strategia mirata l’utilizzo di sostanze nutraceutiche specifiche, preparate con tecnologie tali da poterne massimizzare il potenziale terapeutico.
La curcumina della curcuma, il sulforafano dei broccoli, l’epigallocatechina gallato del tè verde, il resveratrolo dell’uva, la vitamina D sono tra le sostanze nutraceutiche funzionali a più alta attività antinfiammatoria sistemica.

 

Dr Pierluigi Rosa
ricerca e sviluppo 
farmabarocco r&d nutraceutical


Bibliografia
*Immunosuppression for hyperinflammation in covid-19:a double-edged sword Metha and collegues; The Lancet Journal march 24 2020

 

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